mercoledì 31 ottobre 2012

SE OGNI 1.000 NO RICEVESSI UN SI……

......sarebbe come avere la certezza di guadagnare sempre ed è per questo che dobbiamo imparare a gestire le obiezioni dai clienti. Le obiezioni portano sempre vantaggio e ti saranno di grande aiuto perché ti forniranno molte opportunità per imparare come pensa la gente, che dubbi ha riguardo a qualcosa (acquisto, esclusiva, pagamenti etc.) e cosa devi fare per  aiutarli a superare quei dubbi. Quindi non avere paura delle obiezioni e non lasciare che queste influenzino in modo negativo il tuo approccio mentale alla promozione del nostro servizio. Come abbiamo già detto è importante imparare  a identificare le obiezioni comprendendo il loro vero significato e trasformarle così in opportunità. Quanti tipi di obiezioni ci sono? 
Sono diverse le categorie in cui si 
suddividono le obiezioni  ma essenzialmente esistono obiezioni Reali cioè quelle genuine che le persone fanno quando hanno veramente una difficoltà (gusto, soldi, impegni)  rispetto alla proposta che viene fatta loro oppure le obiezioni Falseche vengono essenzialmente da una necessità di esplorare meglio la proposta e capire se il problema che lo preoccupa (l’oggetto dell’obiezione) può essere risolto. Capita spesso che per educazione o paura  un cliente si inventi un obiezione soltanto perché non riesce o non vuole dirti di no, anche se in realtà non è per niente interessato alla tua offerta. Scoprire se si tratta di una vera obiezione o di una falsa obiezione è piuttosto semplice perché basta domandare al cliente ”Se fossi in grado di  risolvere questo problema, lei andrebbe avanti?” Che sia un’obiezione su un incarico, una proposta, una trattativa o un problema tecnico-giuridico-finanziario, dalla risposta si può capire facilmente se è interessato davvero oppure se la sua obiezione era solo un modo per dirti di no. Chiaramente se rispondesse ”Sì” sarà il caso di trovare davvero la soluzione al suo problema. Va da sé inoltre che questa semplice domanda non è l’unica cosa da fare per risolvere una obiezione, come ben sanno gli Agenti più esperti. Ciò non toglie che un sano allenamento sul gestire le obiezioni può essere davvero di aiuto a chiunque le cerca costantemente perché “…..ogni 1000 No si riceve un Si, ma tu non sai mai se la prossima volta è quella giusta…..
Buone vendite a tutti                                                                 Luca Gramaccioni

giovedì 25 ottobre 2012

LAVORARE SULLE OBIEZIONI

Credo che tutti sappiano che, nel mondo immobiliare, le obiezioni siano grosso modo sempre le stesse. Che sia un acquirente o un venditore, che succeda in una visita, in un’acquisizione, in un ribasso o in una trattativa, dopo un po’ di tempo, magari in modo lievemente differente, la sostanza delle comuni obiezioni viene a galla quasi quotidianamente. “ Il prezzo è alto”, “manca di luce”, “ è tutta da rifare”, “non dò l’esclusiva sono ogni giorno ascoltate e, purtroppo, spesso subite dal mediatore di turno.
 E le risposte?  Spesso oltre al normale buon senso non esiste nell’Agente Immobiliare una struttura precisa per ribattere e portare un’obiezione a proprio vantaggio. Il consulente immobiliare efficace dovrebbe diventare un vero esperto nell'uso di un preciso schema mentale utile ad allenarsi e risolvere brillantemente le quotidiane e naturali obiezioni dei clienti. Se ci pensi bene “L’obiezione è una domanda nella mente del cliente che non ha trovato risposta”, se quindi le obiezioni (domande) sono sempre le stesse, perché non trovare “prima” le risposte?  Nei nostri workshop lavoriamo molto sull’apprendere come rispondere alle obiezioni (anche le più cattive) in modo naturale e che successivamente portino i clienti a riflettere sulle nostre argomentazioni. Un buon modo per ribattere è quello di accettare l’obiezione e replicare immediatamente con una domanda di alternativa. Allenarsi in questa semplice tecnica facendo proprie le risposte da fornire è certamente uno dei sistemi più rapidi per aumentare le proprie capacità negoziali ed ha come risultato finale il miglioramento dei propri tassi di conversione su acquisizioni e trattative.
E tu: su cosa farai i Role play questa settimana?
Buone vendite a tutti                                                                 Luca Gramaccioni

giovedì 18 ottobre 2012

SIAMO O NON SIAMO CERCATORI D’ORO?


Cosa fa il cercatore d’oro? Setaccia una montagna di terra e fango per trovare una piccola pepita. Più si impegna nel setacciare e maggiore è la probabilità di trovare il prezioso metallo. Se ci pensi il mercato immobiliare ha oggi negli acquirenti di tipo “A” le proprie pepite d’oro quindi, in un momento di assolta difficoltà di accesso al credito da parte delle famiglie con reddito medio-basso, bisogna saper scovare quelle pepite che certamente sono a disposizione. Molti di noi hanno la netta sensazione che nulla si muova, che tutti sono fermi, che nessuno abbia voglia di acquistare vuoi per risparmio, paura o impossibilità. Se ci concentriamo sui termini “Nulla, Tutti, Nessuno” scopriamo che sono dei termini assoluti di valutazione. Nella realtà il numero di compravendite è certamente diminuito ma non azzerato e lo dimostrano proprio statistiche ed il lavoro degli studi notarili che, seppur in tono minore, continua lo stesso. Quindi, dato per certo che esiste ancora qualcuno che acquista, il nostro lavoro sarà soprattutto setacciare il fango e la sabbia del mercato per trovare le nostre beneamate pepite. Quanto lavoro facciamo di qualificazione e, soprattutto, di reale ricerca degli acquirenti? Ancora pensiamo che avere milioni di immobili sia un vantaggio competitivo? Quali azioni di marketing e quali strumenti della nostra agenzia mettiamo in campo per “scovare” le famiglie che hanno possibilità reali di acquisto? Il presupposto vincente sarà “ se è vero che qualcuno sta acquistando, perché non lo fa attraverso di me? Perché non lo fa con la  mia agenzia? Solo chi si pone il problema poi trova le risorse e le idee per affrontarlo in modo concreto.

E tu: cosa hai fatto nelle ultime 48 ore per trovare la tua “pepita d’oro”?
Buone vendite a tutti                                                                 Luca Gramaccioni

giovedì 11 ottobre 2012

MISSION IMPOSSIBLE ?


Da una idea di Federico Fogliano (Formatore e notissimo istruttore di Krav Maga), postata su FB, eccovi  8 semplici essenziali regole di vita, spiegate in modo semplice ed efficace da David B. Rutherford un uno dei più grandi formatori dei Navy Seal statunitensi. Come dice Federico : da vedere e rivedere...




Come migliorare la fiducia in se stessi:
- Missione 1:  Usa un Atteggiamento Positivo
- Missione 2:  Cura corpo e salute
- Missione 3 : Cerca le tue motivazioni  
- Missione 4:  Guadagna il rispetto
- Missione 5:  Fissa i tuoi obiettivi
- Missione 6:  Sii moralmente integro
- Missione 7:  Trova una Guida
- Missione 8:  Divertiti!

Buone vendite a tutti !                                             Luca Gramaccioni

giovedì 4 ottobre 2012

POTENZIARE L'IMMOBILE: LO STAGING

l termine  staging indica il processo di riarredare e decorare l’interno di una casa in modo da mascherare problemi, deficienze e punti deboli e di esaltarne i punti di forza. Si va da qualche tovaglia e qualche candela fino al ritinteggiare o ristrutturare prima della vendita. Il principio di base che porta ad allestire l’immobile in modo specifico per la vendita è il fatto incontrovertibile che l’acquirente acquista quello che vede se pensa che ciò che vede valga la pena di essere pagato.
Sembra un gioco di parole ma quante volte ci si rammarica perché il proprietario che vende casa con noi è disordinato o l’ambiente puzza di fumo o le mura sono inguardabili? Purtroppo pochissimi acquirenti (soprattutto i meno esperti) hanno la capacità di immaginare come sarà l’immobile una volta aggiustato e solo i venditori più furbi si attivano per rendere più gradevole la casa. Infatti un venditore non vi chiederà mai se deve allestire casa in modo particolare: lui ci vive e gli piace così com’è e non riesce a pensarla messa in un modo migliore. Dobbiamo attivarci affinchè il venditore non chieda “devo allestire casa in qualche modo?” ma portarlo a dire “Come potrei renderla più vendibile?” attraverso il concetto che oltre Luogo, Taglio e Prezzo sono le Emozioni a condurre la trattativa e questo ricordando che non è bello ciò che è bello ma ciò che piace e la bellezza in questione è sempre quella in testa all’acquirente. Molti proprietari saranno restii a spendere soldi o attivarsi in questo senso, soprattutto se ci abitano e sono persone che stanno permutando. In questo caso vi do un piccolo consiglio: cercate delle fotografie. Quali fotografie? Quella di un armadio pieno e dello stesso armadio vuoto, di una cucina piena di oggetti e di una cucina ordinata senza oggetti sparsi, di un mobile pieno di cornici con fotografie e dello stesso mobile senza nulla sopra e così via. Fatele vedere al proprietario e chiedetegli quale gli piacciono di più, così a sensazione. Raramente qualcuno sceglierà le situazioni piene di oggetti e quindi potrete dimostrare che ordine e  spazi aperti favoriscono e migliorano la percezione di chi acquista perché raramente si ha la possibilità di migliorare la prima impressione.
Una casa infatti deve sempre colpire chi la visita in modo positivo anche se è dichiaratamente da ristrutturare ed in un momento come questo qualsiasi cosa può essere utile per fare la differenza tra una vendita ed una mancanza di decisione da parte degli acquirenti.
Facciamo due chiacchiere con i venditori?
Buone vendite a tutti                                                                 Luca Gramaccioni

per informazioni sul come diventare esperti di staging:
Associazione Italiana  Home Stager
http://www.stagedhomes.it/
Amy Lentini (Presidente)  info@stagedhomes.it; cell.: 335 6765450
Ross Page (Vice Presidente ) info@stagedhomes.it; cell.: 335 1279427