venerdì 4 marzo 2011

Attico.it intervista Luca Gramaccioni

Think Different… Osate cambiare… cercate nuove strade!!!
Da sempre il “Pensiero Differente” ha generato grandi scoperte, innovazioni e trasformazioni sociali e oggi il panorama professionale degli Agenti Immobiliari ha bisogno realmente di “Pensiero Differente”, e gli operatori lo sanno. Ma “cercare nuove strade” non è semplice, neanche se, come nel caso dell’MLS, si parla di strade già sperimentate e delle quali si conoscono perfettamente vantaggi e benefic. A tal proposito riporto un interessante confronto con Luca Gramaccioni, professionista e scrittore, che da molti anni si occupa di formazione nel settore immobiliare e, nello specifico, dei suoi cambiamenti e delle metodologie per affrontarli:
- Luca, perché un cambiamento di visione genera, spesso, difficoltà?
G: Perché l’uomo medio non ama lavorare e, se può, lo evita!!! Sembra una battuta ma nasconde la paura che abbiamo (tutti, non solo gli agenti immobiliari) di affrontare gli sforzi per adeguarci ad un nuovo contesto: sappiamo che ciò che possiamo ottenere con un cambiamento di visione sarà conveniente, ma non facciamo abbastanza per raggiungerlo
velocemente anzi, aspettiamo che siano gli altri a farlo per noi. Siamo esseri abitudinari, soprattutto nel lavoro, e solo la paura che deriva da scarsi risultati o da un periodo particolarmente difficile ci dà la spinta ad agire, a modificare il nostro stato e le nostre azioni. Questo genera la necessità oggi non solo di acquisire il “pensiero differente” ma anche l’azione che lo realizza, cioè nel nostro caso la Condivisione del business .
- Qual’è il tuo consiglio, per approcciarsi serenamente alla Condivisione?
G: La consapevolezza che non c’è, in questo contesto sociale ed economico, una alternativa che permetta di ottenere risultati migliori: siamo passati da un modello di attività centrato sulle “cose” ad uno basato sulle persone. Però non si tratta solo di fornire un servizio migliore, più tempestivo, a basso costo o personalizzato all’estremo ma soprattutto di generare un modello di business basato sull’interazione tra le componenti: oggi produce molto chi genera soddisfazione ed è capace di farlo sapere. Immagina se qualcuno su Facebook iniziasse ad avere un comportamento “fastidioso” oppure “poco interessante”: sarebbe subito circoscritto e rigettato dal sistema che lui stesso ha generato. Chi ha “buoni” contatti ha invece ancor più possibilità di generare business con soddisfazione delle parti perché allenato a realizzare i bisogni ad alti livelli. Ecco allora il perchè del lavoro in MLS: la condivisione è un’amplificatore esponenziale di buoni e qualificati contatti.
- Un ultima riflessione: più di 10 anni fa, agli albori dell’MLS in Italia, sostenevo che il modello professionale collaborativo si sarebbe diffuso sulla teoria del “caos” dopo una crisi del settore immobiliare. Cosa ne pensi? Ora è il momento?
G: Che siamo post crisi, con qualche strascico, è indubbio. Che il modello collaborativo stia prendendo piede anche. La cosa interessante è appunto che non esiste un sistema coerente di sviluppo di questi modelli, ovvero c’è caos: numerosi operatori sono già ad un livello ottimale di utilizzo metodologico mentre molti altri vedono l’MLS come una semplice vetrina e non come una modello professionalizzante. Ancora manca, nel nostro paese, un congruo passato esperienziale che permetta di affrontare le mille sfaccettature di questo “pensiero differente”. La riprova è quello che accade nei tanti forum e tavole rotonde organizzati sul tema: alla fine tutti i partecipanti finiscono per accettare facilmente le logiche principali della condivisione e passano a focalizzarsi sui dettagli. Credo quindi che questo momento storico sia perfetto per adeguarci rapidamente a questa innovazione di operatività quotidiana con vantaggio per tutti gli operatori soprattutto quelli più dinamici e preparati. Se il cliente sceglie te, un motivo deve pur esserci..…
Raffaele Racioppi

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